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Document from the year 2010 in the subject Philosophy - Practical (Ethics, Aesthetics, Culture, Nature, Right, ...), , language: Italian, abstract: PREMESSA Questo scritto relativamente breve, inapparente in quanto posto semplicemente come uno fra i tanti lavori della sterminata bibliografia su Heidegger, affidato per necessitŕ a un Editore generoso ma anche forse in parte disinteressato a discernere ciň che č degno di esser detto - e dunque piů che mai mescolato a parole logore nostra quotidiana compagnia, si prefigge nondimeno l'ambizioso scopo di custodire quello che mi č parso il senso concreto della Dichtung nella riflessione heideggeriana. Il mio auspicio č che, nel nostro tempo confuso e pieno di clamori, esso possa contribuire a ricondurre di fronte all'urgenza che nelle vite degli esseri umani sia lasciato adeguato spazio alla bellezza come nutrimento accessibile. NOTA INTRODUTTIVA 1. Uno spunto da cui prendere le mosse Questo studio prende avvio dalla considerazione di un passo di poche righe tratto dal saggio su L'origine dell'opera d'arte (1) di Heidegger in cui viene posta una questione per lo piů ignorata o comunque non presa sufficientemente sul serio da parte degli studiosi. Vediamo come si giunge alla sua formulazione. In questo saggio Heidegger svolge una serie di riflessioni riguardo all'opera d'arte, toccando, com'č noto, vari punti centrali del suo pensiero: l'opacitŕ e il ritrarsi della cosa, la lotta di terra e mondo, la messa in opera della veritŕ intesa come illuminazione e nascondimento, la storicitŕ, l'apertura, ecc. [...] == (1) L'origine dell'opera d'arte, d'ora in avanti citato come Heidegger OOA, raccoglie alcune conferenze tenute da Heidegger fra il 1935 e il 1936, insieme alla Conclusione, in parte posteriore, e all'Aggiunta che invece č stata pubblicata per la prima volta nella edizione Reclam del 1961.