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La mattina del 16 marzo 1978, un testimone oculare si presentň agli inquirenti sostenendo di aver assistito all'intero svolgimento della strage di via Fani. Riferě una serie di dettagli, tra cui una diapositiva, esclusiva rispetto alla memoria visiva del resto dei passanti perché riprendeva l'ultimo frammento del rapimento. Quella rivelazione suscitň subito un gran clamore, e non fu mai posta in discussione perché ad autenticarla intervennero una sentenza della magistratura e le pagine di storia. In quella scena finale, secondo il racconto del teste piů noto di tutto l'affaire, due centauri a bordo di una moto Honda gli esplosero contro una raffica di mitra. Questi due personaggi non furono mai individuati, al pari del mezzo a due ruote, e questa lacuna autorizzň molti osservatori a piazzare sulla motocicletta di tutto, da uomini dei servizi segreti a quelli della criminalitŕ organizzata, tutti uniti sotto l'egida del complotto. Questa storia rappresenta il primo mistero del caso Moro. Ma le cose andarono veramente in quel modo? Ciň che il testimone vide, corrispose effettivamente a ciň che andň in onda?